"Persistent Covid e Cocoon Strategy": di cosa si tratta e come comportarsi
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“Persistent Covid e Cocoon Strategy”: di cosa si tratta e come comportarsi

vaccino Covid

Il professor Pierluigi Viale, direttore Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola, ha dato il suo parere sulla situazione Covid in Italia.

La situazione del Covid in Italia continua a destare grande attenzione. In modo particolare le vicende legate a tutte quelle persone che, dopo aver subito il contagio, non riescono a negativizzarsi o comunque si ritrovano a fare i conti con i sintomi persistenti della malattia. Di questo, e non solo, ha parlato Il professor Pierluigi Viale, direttore Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola, intervistato dal Corriere della Sera, edizione Bologna.

vaccino Covid
vaccino Covid

Persistent Covid e strategia

Il professor Pierluigi Viale, direttore Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola, cui fa capo anche l’ambulatorio che si occupa del post-Covid, ha parlato al Corriere della situazione legata ai contagi da coronavirus e, soprattutto, a tutte quelle situazioni in cui i pazieni non riescono a guarire.

In questa ottica si parla di Long Covid ma anche di Persistent Covid. Per l’esperto, il primo “si riferisce a persone che sono guarite dal Covid e continuano ad avere sintomi”.

Ben diverso il secondo, in cui “il paziente non è più capace di eliminare il virus, perché è immunodepresso”. Per Viale “questa è una delle complessità residue più importanti che abbiamo da gestire”.

In questo senso il professore ha spiegato: “Chi sono coloro che subiscono il persistent Covid? Sono pazienti con fattori di rischio di immunodepressione ben identificabili che continuano a rimanere in modo persistente positivi al tampone nel tempo, nei mesi successivi, e continuano ad avere sintomi. Sostanzialmente virano da una malattia acuta a una malattia cronica”.

Pazienti trapiantati e Cocoon Strategy

Viale ha aggiunto che al Policlinico Sant’Orsola lui e il suo team stanno “trattando con un protocollo farmacologico sperimentale” questi pazienti con risultati “buonissimi”.

In tale ottica, l’attenzione sul Coronavirus è cambiata rispetto al passato.

Il professore, infatti, ha tenuto ad aggiungere: “La conclusione è che il Covid-19 non esiste più, ma esiste il Covid 24 che è molto diverso, ma non è una malattia da sottovalutare. Oggi siamo di fronte a una variante più capace di evadere l’immunità, più contagiosa, ma molto molto meno aggressiva. Bisogna vaccinarsi, imparare a usare la mascherina quando abbiamo sintomi respiratori e imparare la cosiddetta cocoon strategy“.

Proprio su questa strategia: “Se si ha in casa, se si frequenta una persona immunodepressa, con tumore o trapiantata, bisogna costruire attorno la migliore barriera immunologica che si possa. Nei parenti di queste persone la vaccinazione è fondamentale per aiutarle a difendersi. Questo è il tempo della responsabilità”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 26 Febbraio 2024 13:42

Sale la tensione per la protesta dei trattori a Bruxelles

nl pixel